Divino Niño de Bogotá (Divine Child Jesus)

Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. (Gv 14,13)

In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. (Mt 18,3)

Il Divino Niño de Bogotá è una statua di Gesù bambino, dalla quale Padre Giovanni Rizzo tolse la croce che aveva dietro le spalle, pensando: “già con la croce, così piccolo”. Nel basamento ai piedi il Divino Niño ha una scritta in spagnolo “Yo reinaré”, che in italiano significa “Io regnerò”.
La vicenda risale al 1914 quando un sacerdote salesiano, Padre Giovanni Rizzo, era impegnato nella costruzione di una cattedrale a Baranquilla. Purtroppo Padre Rizzo non aveva fondi per proseguire la missione e sentendosi probabilmente demoralizzato e stanco, una notte sognò Gesù bambino con le braccia alzate, che gli disse: “Portami con te, voglio accompagnarti”.

L’immagine di questo Gesù bambino resterà in mente a Padre Rizzo per molti anni, fino al 1941, quando in un negozio di oggetti sacri, “El Vaticano”, vide una statua raffigurante il bimbo che gli apparve in sogno. La statua proveniva dall’Italia, era di legno, alta 17 cm. Aveva la croce alle spalle, che Padre Giovanni fece rimuovere.

In Colombia e nei paesi vicini la venerazione del Divino Niño ha dimensioni importanti, in Europa ed i Italia, il Divino Niño è un’immagine sacra venerata in prevalenza dalle persone originarie dell’America Latina, quindi a molti sconosciuta. Il Divino Niño de Bogotá dispensa miracoli e guarigioni, ai tanti devoti che chiedono il suo aiuto, tutti i giorni nella loro difficile esistenza nell’America latina.

SUPPLICA PER I TEMPI DIFFICILI

Benedicimi bambino Gesù
e prega per me senza cessare.
Allontana da me oggi
e sempre il peccato.
Se inciampo tendi la tua mano, aiutami.
Se cento volte cado,
cento volte rialzami.
Se io ti dimentico,
non dimenticarti di me.
Se mi abbandoni che sarà di me?
Nei pericoli del mondo assistimi.
Voglio vivere e morire
sotto il tuo manto,
voglio che la mia vita abbia a sorriderti.
Guardami con compassione,
non mi abbandonare, Gesù mio.
E alla fine vieni a ricevermi
ed a portarmi insieme a te.
La tua Benedizione mi accompagni ora e sempre.
Amen, alleluia.
Gloria al Padre (…)

(Mt. 8,13)

Traduzione di Alfio Salomone

Giusto.re

Avvertenza

Per decreto della Congregazione per la Propaganda della Fede, approvato da S.S. Paolo VI il 4 Dicembre 1966, non è più richiesto l’imprimatur per la pubblicazioni di Messaggi e rivelazione private. Pertanto questi contenuti hanno solamente la credibilità delle testimonianze umana e non intendono prevenire il giudizio della Chiesa.

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